BULLET POINTS DEL PARERE DEL CDS SULLO SCHEMA DI DECRETO DEL MINISTRO DELLA SALUTE RELATIVO AI “MODELLI E STANDARD PER LO SVILUPPO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE”

Il Consiglio di Stato ha reso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro della salute relativo ai “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”, necessario per l’attuazione della misura PNRR M6-C1- Riforma Reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

La richiesta del parere e le finalità dell’intervento

Con la nota del 22 aprile 2022 prot. n. 6972 il Ministero della salute ha trasmesso il documento denominato schema di decreto recante “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” per acquisire il parere del Consiglio di Stato.

Lo schema presentato all’esame del Consiglio di Stato consta di quattro articoli a cui segue un Allegato (che, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, dello schema, costituisce “parte integrante” dello stesso), intitolato “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale nel servizio Sanitario Nazionale”, suddiviso in 16 capitoli.

Secondo quanto riferito dal Ministero della Salute il decreto rientra nell’ambito delle azioni di potenziamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e costituisce il completamento della riforma dei servizi sanitari, in una logica di continuità assistenziale territoriale, già prevista dal Regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera di cui al decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70.

Infine, l’intervento si colloca in linea con l’attuazione della riforma sulle reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima, inserita nel PNRR (Missione 6 Salute – Componente1 (M6 C1” Riforma 1: Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale).

Secondo il Consiglio di Stato, il disegno di riforma “delinea un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale, condivisibilmente imperniato su un archetipo antropocentrico,

che prevede la rimodulazione dei servizi e delle prestazioni offerte affinché siano il più possibile prossimi all’utente raggiungendolo fino al suo domicilio, che diviene il primo e fondamentale luogo di cura”.

Le criticità evidenziate

Tra le criticità sollevate, il Consiglio di Stato ha anzitutto evidenziato l’eterogeneità del contenuto dell’Allegato che dispone gli standard per lo sviluppo della riforma, rilevando che, per garantire il successo della riforma, sarà necessario chiarire meglio “quale sia la parte prescrittiva e quale sia la parte descrittiva del detto Allegato, attraverso correzioni formali e una risistemazione grafica che, senza modificarne i contenuti sostanziali, operino una distinzione di tipo solo qualitativo tra le suddette parti”.

Tale accorgimento – si legge nel parere – sarebbe necessario per assicurare “la certezza, l’effettività, la concreta attuabilità in sede amministrativa, oltre che l’eventuale enforcement in sede contenziosa, della importante riforma prospettata” e ciò nonostante la Sezione sia “pienamente consapevole dei tempi ristretti connessi all’approvazione del regolamento in esame – stante la imprescindibile necessità di rispettare la milestone del prossimo 30 giugno imposta dal PNRR”.

Come seconda criticità è stata rilevata l’assenza di un preciso cronoprogramma per l’attuazione degli standard che, invece, sarebbe necessario esplicitare alle Regioni almeno riguardo ad alcuni step essenziali, dal momento che si tratta di materia a legislazione concorrente.

È stata poi sottolineata la necessità di garantire che il processo di monitoraggio previsto per l’attuazione della riforma sia costante ed effettivo osservando che, invece, esso “risulta essere rinviato, a cascata, alla futura adozione di atti (talvolta richiedenti il raggiungimento di accordi fra più soggetti) e alla concreta creazione degli organi, strumenti e procedure che saranno previsti da questi, in un quadro che appare di crescente complessità istituzionale”.

Sul punto il Consiglio di Stato ha espresso “una forte raccomandazione e un auspicio per la puntuale messa in atto di tutte le misure previste e per il concorde, costante e leale impegno di tutti gli attori istituzionali coinvolti in direzione della compiuta attuazione di una riforma che, mirando ad assicurare uguaglianza nel diritto alla salute sull’intero territorio nazionale, riveste la più grande importanza”.

Infine, è stato suggerito al Governo un intervento di riordino e di semplificazione della normativa vigente da attuare o attraverso lo strumento della delega legislativa, o, in alternativa, attraverso testi unici cd. “compilativi”, come previsto a dall’articolo 17-bis della legge n. 400/88

A. Coiante

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